Unione

Un intero corso unito 
sarà sempre vincente 
rispetto ad un singolo talento.
Ma anche questo è un grande lavoro
da svolgere con cura, negli anni,
affinché gli allievi siano coesi
e non rivali e competitivi tra loro. 
Anche questo fa un buon insegnante!

Don’t stop dancing 
#dontstopdancing

Donne eleganti

“Si vede che sei una ballerina da come cammini” 
è una frase che noi tutte ci siamo sentire dire 
insieme a “sembra che hai la puzza sotto al naso”. 
Sappiate che questa sorta di arroganza 
che voi vedete in noi, non è voluta, 
ma solo uno dei tanti lasciti della danza classica, dovuti all’impostazione e all’aplomb che siamo abituate a mantenere.
Quell’eleganza che ci accompagnerà 
per tutta la vita e ci renderà sempre 
diverse dalla massa!

Don’t stop dancing 
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Il collo del piede

“-Questi piedi non vanno bene,
non sono abbastanza.
-Sembra che hai due ferri da stiro.
-Cura quei piedi perché sono
il bigliettino da visita di un danzatore.”
Quelle parole dei maestri erano delle lame 
che si infilzavano nel mio corpo ogni giorno.
Lacrime a profusione. Ma sapevo che era così. 
E allora passavo tanto tempo a massacrare quei piedi che odiavo con tutta me stessa, mettendoli sotto al divano o a qualunque soglia bassa e forte.
Ho rinforzato le dita fino ad avere delle punte d’acciaio. Era un’ossessione ormai.
Ma alla fine, ho ottenuto un piede dritto, 
certo non ho mai avuto un collo del piede 
incredibile e naturale…ma ce l’ho fatta! 
Il palcoscenico mi ha accolta ed io ho danzato. 
La costanza e la determinazione,
la grande volontà e la tenacia molto spesso 
possono andare oltre le doti fisiche richieste.
Imparate a guardarvi allo specchio e a conoscervi. Sapere quali sono i vostri pregi, ma anche i difetti.
Usate le parole dei maestri come degli stimoli 
per fare di più e non percepitele soltanto 
come armi per piangervi addosso e non lottare più. 
Vietato mollare se ci credi!

Don’t stop dancing  
#dontstopdancing

La mia strada e…sorridevo!

Sono certa che molti mi vedevano come una bimba timida, introversa, forse altezzosa con la puzza sotto al naso e incapace di interagire con i compagni di scuola. Mi prendevano in giro forse perché andavo in giro sempre con questa “cipolla” in testa poco o per niente alla moda. Io vedevo e sentivo tutto. 
E sorridevo. Sapevo cosa stavo facendo ed ero sempre molto concentrata. Mi piaceva avere una meta, un obbiettivo da voler raggiungere già dai 14 anni, perché io volevo diventare una ballerina ad ogni costo. E non avevo tempo per le feste di compleanno. E non era vero che non sapevo relazionarmi; soltanto preferivo farlo con i miei simili, con le mie amiche della danza. Loro si che mi capivano! Sapevano cosa provavo. Oltre ai compiti della scuola, i miei maggiori problemi erano le difficoltà che arrivavano in classe a danza: esercizi tecnicamente difficili, pirouettes da chiuder meglio, le coreografie da ripassare e memorizzare bene ricordando ogni correzione del Maestro. Dai passi alle braccia, agli atteggiamenti ai conteggi musicali. Come potevo raccontare il mio mondo a chi non aveva una passione nella vita? 
Non mi avrebbero capita! Allora per anni vivi in certi ambienti agli occhi degli altri un po’ come 
“la piccola fiammiferaia” ma in realtà dentro sorridevo, sorridevo eccome!
Perché io ero forte, determinata e consapevole. 
Io sapevo in che direzione guardare e non perdevo mai la rotta mentre intorno a me vedevo un sacco di ragazzi smarriti alla ricerca di una via. Ed io sorridevo. 
E ringraziavo ogni giorno che passava la Danza di esistere e di avermi accolta! 

Don’t stop dancing  
#dontstopdancing

Sogni danzanti

Mi piacerebbe vivere in un paese dove 
un padre possa dire con lo stesso entusiasmo:
“Mio figlio fa danza classica” e/o
“Mio figlio fa calcio”.
Purtroppo quest’ignoranza 
non credo cesserà mai 
in un paese bigotto come l’Italia.

Don’t stop dancing  
#dontstopdancing