E tu sei disposto a tutto per lei?

Nella danza ci sono delle cose che vanno fatte. 
Ci piaccia o no. 
Come il passaggio obbligato dalla mezza punta. 
Se sei disposto a seguire le sue regole, imposte dalla disciplina stessa, allora potrai conoscerla da vicino; viceversa la additerai di non averti fatto spazio nel suo mondo, senza mai accettare che in fondo sei stato tu a non volerne prendere parte fino in fondo, 
perché non eri disposto a tutto per lei.
Ma lei non accetta compromessi né vie di mezzo. 
O tutto o niente!

Don’t stop dancing 
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La danza non tradisce

La danza non tradisce mai:
C’è sempre una sbarra a cui aggrapparsi. 
E non mente mai. La vedi. 
È fatta di linee, di curve, di memoria. 
La senti, la produci e lei ti fa emozionare. 
Non ha bisogno di parole. 
È un fatto concreto. È viva. È vita.

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Merda, merda, merda!!

Prima di ogni spettacolo teatrale, dietro le quinte, proprio qualche istante prima dell’entrata in scena, tutti gli artisti (attori, cantanti e ballerini) uniscono le loro mani in cerchio e urlano per tre volte di seguito “Merda, Merda, Merda!!!”. Per quanto paradossale possa apparire, questo non è altro che un augurio. 
Ma tutti sapete perché si usa proprio questa parola e da dove proviene?
Questo rituale risale ai primi anni del Settecento, quando gli spettatori, i più ricchi, si recavano a teatro in carrozza, con tanto di cocchiere che rimaneva fuori ad attenderli per tutta la durata dello spettacolo. Ovviamente anche i cavalli rimanevano in attesa e, a fine spettacolo, si verificava il successo a seconda di quanti escrementi fossero presenti fuori dal teatro. 
Più ce n’erano e più pubblico aveva assistito alla rappresentazione. Così, al tempo, augurare tanta merda, era l’equivalente di augurare che arrivassero ad assistere molti spettatori e, quindi, molti cavalli. 
E quindi voleva dire che lo spettacolo aveva riscosso grande successo!
Ancora oggi, usare quest’espressione insieme ad “in bocca al lupo”, è di gran lunga preferibile al classico “tanti auguri” che, invece, è assolutamente sconsigliato! 
D’altronde si sa, a teatro si è fortemente scaramantici!

Don’t stop dancing 
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Sono una ballerina

Quando qualcuno ti chiede che lavoro fai e tu rispondi la ballerina. Lui col sorriso ribatte “no, il vero lavoro intendevo”. In quell’ attimo come fai a spiegare dieci anni di accademia, come puoi dire tutti i tuoi sacrifici e le pene passate, se ripensi alle paure prima di ogni performance; e poi dovresti spiegargli delle audizioni, quelle andate bene e quelle che ti hanno steso. 
Ci sarebbe da dirgli che lavorando hai girato mezzo mondo, visto teatri e posti incredibili e conosciuto danzatori e in generale gente di ogni posto del mondo e di ogni cultura, e che questo ha aperto la tua mente e ti ha arricchito. E poi bisognerebbe raccontargli tutti i dolori fisici e i soldi spesi in fisioterapia. Ah certo, poi sarebbe anche da dirgli che un po’ di anni fa, quando i teatri erano ancora in vita, in una serata noi danzatori potevamo guadagnare quasi quanto un impiegato in un mese. 
Che quando stai all’estero e dici di essere un’artista, l’unica emozione che susciti è quella della gioia e dell’ammirazione.
Ma poi ho pensato, come faccio a raccontargli tutte queste cose?

E così la mia risposta è stata semplicemente “Si, sono una ballerina di professione, 
che tu ci creda o no!”
Mentre dentro urlavo per quanta ignoranza regna e per quanto poco venga considerata l’arte e la cultura in Italia.

Don’t stop dancing 
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Promemoria per il saggio di fine anno

Borse pronte per andare a teatro?
Siete sicuri di aver preso tutto?
Facciamo insieme un promemoria con le cose utili:

-Forcine, mollette e retine trasparenti(del colore che più si avvicina ai vostri capelli) in abbondanza.
-Pettini, spazzole, gel e lacca.
-Ago, filo e spille da balia (bisogna poter prevedere le emergenze dell’ultimo secondo)
-Trousse con trucchi di scena (cerone, cipria, fondotinta, primer, blush, phard, matita occhi e labbra, mascara, rossetti)
-Abbigliamento per le prove palco/divisa della scuola, scaldapiedi.
-Costumi di scena(da custodire come gioielli preziosi) tutti nominati all’interno per non confonderli con quelli delle altre compagne.
-Scarpette da usare in prova e quelle di scena.
-Acconciature varie per i capelli. 
-Asciugamano, salviette umide e quelle struccanti, più crema idratante viso.
-Merenda e acqua per affrontare la giornata (cibi asciutti e nessun alimento oleoso, men che meno la cioccolata)
-Nei giorni di prova antecedenti al saggio, gli allievi sono pregati di imparare la scaletta a memoria come l’ave Maria.
-Durante le prove, gli allievi ed i genitori sono pregati di leggere tutti gli avvisi forniti nelle bacheche delle scuole di danza, per evitare di fare mille domande superflue, ledendo la poca pazienza rimasta agli insegnanti che hanno un sovraccarico notevole e lavorano da mesi solo per questo fatidico giorno. Abbiate pietà di loro! 
-Genitori che entrate a teatro, ricordate che i posti sono assegnati e numerati e dunque è richiesto un ingresso decoroso senza corse isteriche, perché la meta è li che aspetta solo voi! 
-Applaudite tutti e non solo i vostri figli/nipoti/amici. 
-È severamente vietato alzarsi durante lo spettacolo, ancor più nel bel mezzo di un’esibizione. Spegnete i telefoni cellulari.
-Poiché per tutta una giornata, decine e forse centinaia di allievi, saranno gestiti a teatro dal solo staff tecnico, è richiesto grande senso civico, pazienza, silenzio, collaborazione massima e soprattutto grande EDUCAZIONE.
A teatro non si mangia, non si sporca e non si è a casa propria. È per i ballerini un luogo sacro, da amare e rispettare, da curare e coltivare. 

Ricordate che la danza è una DISCIPLINA fatta di REGOLE, e che queste poche sopra citate non sono che il buongiorno per poterla vivere. 
Buon saggio e buona danza a tutti voi!

Don’t stop dancing 
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